La vitamina C (acido ascorbico) partecipa al metabolismo del GLUCOSIO, dell’acido folico e di alcuni aminoacidi, facilita l’assorbimento del ferro, ha potere antiossidante, contribuisce alla produzione di alcuni neurotrasmettitori e aiuta a rinforzare le difese immunitarie. È una vitamina essenziale; il nostro organismo non è in grado di produrla e deve dunque attingerla dall’esterno, cioè dall’alimentazione. 


La Vitamina C, quanto meno nelle sue forme naturali, ottenute dai nutraceutici (alimenti benefici per la salute) generalmente NON produce allergia o intolleranza SE NON si presentano PROBLEMI DIGESTIVI, IMMUNITARI, ENDOCRINI O NEUROLOGICI.

Però, nel caso di una gastropatia erosiva, sullo sfondo di una ipersensibilità, o per cause idiopatiche che portano ad un’intolleranza ancora oggetto di studio da parte della comunità scientifica internazionale, l’organismo può diventare intollerante alla Vitamina C, con manifestazioni interne o esterne. 


Pertanto la vitamina C, che molti di noi assumono come integratore, rientra in realtà nella famiglia degli allergeni e poche persone lo sanno.

La vitamina C è presente in buona parte di frutta e verdura che, a differenza degli integratori chimici, si rivela la migliore fonte di apporto. 

Nelle persone allergiche a determinati tipi di frutta o verdura, quando viene trattata la sensibilità alla vitamina C, si elimina la difficoltà a mangiare o a toccare gli alimenti in questione.


La vitamina C agisce distruggendo la struttura molecolare dell’istamina e allo stesso tempo attiva i meccanismi di disintossicazione. In questo modo i livelli circolanti nel sangue si riducono e i sintomi allergici migliorano.

Benché abbastanza stabile in soluzione acida, è di norma la meno stabile delle vitamine ed è molto sensibile alla luce, al calore e all’aria, che stimolano l’attività degli enzimi ossidativi.

Una sua funzione molto importante è quella di mantenere in attività il collagene, una proteina necessaria per la formazione del tessuto connettivo della pelle, dei legamenti e delle ossa. La vitamina C ha un ruolo rilevante nella rimarginazione delle ferite e delle ustioni perché facilita la formazione del tessuto connettivo della cicatrice. Le cellule della parete arteriosa hanno bisogno del collagene per espandersi e contrarsi con i battiti del cuore; anche i capillari ne hanno bisogno perché sono più fragili. Un altra proprietà importante della vitamina C è quella antiossidante, che tra le altre cose, la rende utile come additivo alimentare. Questa funzione si esplica quando la vitamina C si auto-ossida e poi rigenera le sostanze ossidate come il ferro o il rame riportandole alla loro forma originale. Nel corso di questo processo, l’agente ossidante dannoso viene rimosso.

La vitamina C protegge il ferro nell’intestino dall’ossidazione.
Essa contribuisce anche alla formazione dei globuli rossi e previene le emorragie. Inoltre combatte le infezioni batteriche e riduce gli effetti di alcune sostanze che provocano allergie. Per queste ragioni la vitamina C è spesso usata nella prevenzione e nella cura del raffreddore comune. E’ stato scoperto che la vitamina C agisce come antistaminico e può essere usata per ridurre le dosi della forma medicinale.
La vitamina C ha relazioni significative con altri elementi nutritivi. Contribuisce al metabolismo di alcuni aminoacidi come la fenilalanina e la tirosina che diventano ormoni. La vitamina C trasforma le forme inattive di acido folico in forma attiva di acido folinico e può avere un ruolo significativo nel metabolismo del calcio e del ferro. Inoltre protegge la tiamina, la riboflavina, l’acido folico, l’acido pantotenico, la vitamina A e la E dall’ossidazione. Protegge il cervello e il midollo spinale dalla distruzione da parte di radicali liberi. Gli studi sulla vitamina C come terapia anti-tumorale continuano, ma esistono già delle prove riguardanti l’effetto protettivo della vitamina C, nei confronti di alcuni tipi di tumore, in larghe fasce della popolazione.
Grande concentrazione di vitamina C si trova nelle ghiandole surrenali, che rilasciano epinefrina e norepinefrina nei momenti di stress.

Assorbimento ed immagazzinamento

Dato che la vitamina C è una “vitamina da stress” viene consumata ancora più rapidamente in condizioni di stress. Le piccole riserve vengono rapidamente consumate dagli stress e dalle frustrazioni quotidiane. Gli esseri umani, le scimmie e le cavie sono tra i pochi animali che necessitano la vitamina C nell’alimentazione perché non sono in grado di soddisfare il fabbisogno organico attraverso la sintesi e dipendono quindi dall’apporto dietetico.
Il livello di acido ascorbico nel sangue raggiunge la punta massima due o tre ore dopo l’ingestione di una quantità media, per poi diminuire quando inizia l’eliminazione attraverso le urine e la sudorazione. La maggior parte della vitamina C viene eliminata dal corpo in tre o quattro ore, ecco perché essa deve essere assunta diverse volte al giorno. Una maggiore eliminazione della vitamina C attraverso le vie urinarie dovuta ad una maggiore assunzione della vitamina non significa che i tessuti del corpo sono saturi. Il livello di vitamina C nel sangue tornerà ai livelli medi in 12 o 13 ore, indifferentemente dalla quantità assunta. Per mantenere un giusto livello della vitamina nel siero, bisognerebbe assumerla ad intervalli di tre o quattro ore. L’eccesso di vitamina C che arriva alla vescica può prevenire il cancro alla vescica.